Giudico fondamentale, per far uscire le forze moderate da un’evidente difficoltà a misurarsi con un contesto politico e sociale difficile, un confronto interno vero e leale.
Il Partito Democratico propone di sostituire il centro destra o, almeno, di umiliarlo, per giungere per l’una o per l’altra via alla sua distruzione. La coscienza pubblica e’ scossa. Le sorti dei partiti che fanno riferimento al popolarismo europeo non sono mai state tanto incerte e negative.
È necessario trovare strade nuove, nuovi assetti capaci di recuperare il terreno perduto e di proporre un progetto in grado di rappresentare le attese e i problemi del nostro Paese. In vista delle “primarie”del centro destra, che dovranno servire esclusivamente a indicare il candidato a Presidente del Consiglio dei Ministri, e’ opportuno procedere allo scioglimento di tutte le “correnti” e avviare rapidamente la fase costituente del partito unico di centro destra Italiano.
L’assemblea Nazionale Popolare dovrà essere un momento di massima libertà e mirare a un processo inverso a quello “dell’occupazione”, instaurando dispositivi di trasparenza e di reale normalizzazione della moralità interna per garantire la massima partecipazione dei cittadini.
L’attività mediatica e’ essenziale, ma senza linea politica concordata il popolo di centro destra non potrà mai diventare una vera e unica forza politica. Occorre indicare sane politiche al fine di costringere i “clan” a liberare gli spazi occupati in seno alle istituzioni e partiti.
Dobbiamo valutare tutti insieme se il sistema bipolare e’ ancora utile alla stabilità e governabilità del Paese o se dobbiamo cominciare a chiamare le cose con il suo vero nome…… Presidenzialismo….l’Italia e’ matura per eleggere direttamente il suo Premier e con il sistema dei collegi territoriali i suoi Parlamentari.
Se dobbiamo ripartire per un nuovo inizio occorre ripensare con lucida decisione a un coinvolgimento reale di tutte le forze “vive” con funzioni direttive, penso al sistematico e convinto inserimento delle generazioni più giovani, se realmente vogliamo rendere credibile il programma di governo del centro destra Italiano.
Solo in questo modo possiamo ridare forza dominante ai ceti medi e alle forze vive delle nostre città, rimettendo in moto la scala sociale che ormai da oltre 10 anni si è’ inceppata in concomitanza alla fine dei veri Partiti Popolari – i poveri rimangono poveri e i ricchi rimangono ricchi.
Insistere con le “scorciatoie” mi sembra inopportuno e sinceramente il rischio e’ quello di uno spostamento irreversibile della coalizione verso derive estremiste che sinceramente, non mi sembrano in grado di garantire il governo di processi conplessi e articolati favorendo così un peso eccessivo e pericoloso dell’ingresso sempre più invadente del potere economico e finanziario nella vita politica locale e nazionale.
Non dobbiamo confondere la giusta laicità dello Stato con la ispirazione cristiana che deve avere un partito popolare alternativo al socialismo europeo. La subordinazione dei valori rispetto alla prassi e’ il grande rischio che corriamo e solo ispirandoci ai principi della dottrina sociale della chiesa cattolica potremmo uscire tutti insieme dalle nebbie di un neo paganesimo dilagante.
Non possiamo rassegnarci e consentire che la crisi di vera rappresentatività del centro destra sia l’inizio della fine della speranza di realizzare l’unione dei moderati verso il PPE e dare all’Italia — magari partendo da Roma — una forza politica in grado di restituire potere dominante politico e economico al ceto medio in un sano principio di democrazia sociale e di economia sociale di mercato.
Ma un grande partito può nascere solo se ha memoria delle proprie radici e della propria storia.
Il Presidente Berlusconi con Fini e Casini, creando la casa delle libertà, hanno aperto un solco per la difesa dei diritti e delle libertà in Italia e in Europa, sta a noi ora allargare quella strada evitando che i nostri avversari la chiudano con la terra della disinformazione disorientando i cittadini e in particolare gli elettori moderati.
Ora è il momento di ridare una solida e unica casa politica agli Italiani che sognano di vivere in un paese ordinato e sicuro dove il Governo non alimenta i desideri ma soddisfa i bisogni e soprattutto dove gli estremismi e populismi stanno all’opposizione.
Se alle prossime elezioni politiche vogliamo far vincere le nostre ragioni e i nostri valori dobbiamo organizzarci senza più delegare in bianco.
Mario Baccini