(AGENPARL) – Roma, 25 gen 2016 – «Fra i nostri obiettivi c’è quello di creare una società finanziaria che eroghi prestiti e garantisca i servizi accessori così come prevede la legge. Ci vorrebbero partner finanziari come i fondi comuni specializzati in microcredito, disposti a entrare nel capitale della società. Abbiamo dei contatti in corso». Mario Baccini è il presidente dell’Ente nazionale per il microcredito (Enm). Politico di lungo corso, è stato ministro della Funzione Pubblica dal 2004 al 2006. Ora si occupa a tempo pieno di questa nuova attività. In tanti parlano di microcredito ma poi lo si confonde con i piccoli prestiti. Qual è la definizione esatta? Ci sono due tipi di microcredito, quello sociale e quello produttivo, rivolto alla creazione di imprese. Il secondo. Sono prestiti a persone non bancabili, ovvero a soggetti che non otterranno mai un prestito da un istituto di credito perché non possono offrire garanzie. La differenza fondamentale con i piccoli prestiti sono i servizi aggiuntivi: formazione, tutor, monitoraggio dell’azienda. Se non vi sono questi servizi siamo fuori dal microcredito. Chi dà le garanzie? I microprestiti erogati vengono garantiti fino all’80% dal Fondo nazionale di garanzia che ha una sezione dedicata al microcredito. A quanto può ammontare il singolo prestito? 25mila euro ma se l’azienda va bene si può arrivare fino a 35mila. Quanto è stato erogato in Italia? In 4 anni, dal 2011 al 2014, sono stati erogati oltre 370 milioni di euro, di cui 277 soltanto per le finalità produttive. Quante persone hanno beneficiato in questi anni di microcredito? Circa 14mila persone. E ogni beneficiario di microcredito genera in media 2,43 posti di lavoro. Ad erogare è dunque una banca o una finanziaria che deve garantire anche i servizi accessori. Ci può spiegare meglio in cosa consistono tali servizi? Innanzitutto vi deve essere la selezione e la valutazione dell’idea. Poi c’è la formazione dell’individuo. Nei rapporti con la burocrazia per esempio. Bisogna accompagnare la persona anche con un tutor. Il tutoraggio può durare fino a 5 anni. C’è poi il monitoraggio dell’andamento dell’azienda. Per tutte queste attività che noi come ente svolgiamo abbiamo sul territorio 170 sportelli. L’obiettivo è di raggiungere quota 300 nel prossimo triennio. Quanti ve ne sono nel Sud Italia? Trenta in Sicilia e altrettanti in Campania; 13 in Calabria, 24 in Puglia e 5 in Basilicata. Sono ospitati presso comuni, province, camere di commercio e università. Avete progetti in cantiere? Con la Bcc di Roma c’è un accordo che consentirà di erogare ai cittadini un plafond di microcredito di circa 30 milioni che potrà generare 1.500 iniziative. Bcc Roma ha filiali nel Lazio ovviamente, in Abruzzo e anche in Veneto. Abbiamo contatti in corso anche con la Popolare del Lazio e Bpm. Il ruolo di Enm? Garantiremo i servizi accessori obbligatori per il microcredito. Se non si erogano anche tali servizi non si può accedere infatti al Fondo nazionale di garanzia. Quali sono i rapporti con i fondi comuni specializzati in microcredito? Sono buoni e sto cercando di coinvolgerli nella creazione di una società finanziaria, come prevede il nuovo articolo 111 del Testo unico bancario. In questa norma di legge vengono indicate specifiche condizioni. Che risposta ha ricevuto dai fondi? Ci sono contatti in corso e spero che in tanti aderiscano per creare una piattaforma per il microcredito italiano”.
(fonte: http://www.agenparl.com/microcredito-mario-baccini-al-sole24ore-siamo-pronti-per-una-societa-con-i-fondi/ )