Caro Direttore,
Come cercherò di dimostrare, il fatto che ci troviamo alla fine di un’epoca che, nel bene e nel male, ha segnato la nostra storia, obbliga a prendere in seria considerazione il bisogno di nuovo che si intravede all’orizzonte. Non sappiamo ancora con certezza di cosa si tratta. Ciò che si può verificare, per il momento, sono solo alcuni indizi che orientano a vedere una nuova epoca. E’ ancora difficile poter affermare chi sarà il protagonista di questa stagione. Ciò che ritengo importante e’ che, in un tempo di transizione come questo, la politica illuminata senta la necessita’ e la responsabilità di farsi carico di trasmettere un patrimonio vivo di cultura e di contenuti valoriali che non possono cadere nell’oblio. Se ciò avvenisse le conseguenze sarebbero nefaste per la stessa civiltà che si vuole costruire. Essa nascerebbe cieca e monca. Incapace di quardare al futuro e impossibilitata di edificarlo. Solo una tradizione viva , infatti, capace di sostenere e consolidare il patrimonio costruito nel tempo, può garantire un genuino futuro.
Non sarebbe la prima volta che uomini pubblici ispirati dalla dottrina sociale della chiesa cattolica si assumono questo compito. La nostra storia mostra con evidenza il ruolo che essi hanno saputo svolgere nei momenti di crisi culturale, politica e di passaggio epocale.
[book id=” /]siamo alla fine di un’epoca