Federazione dei Cristiano Popolari: L’Ente Nazionale per il Microcredito si rivolge a quanti non hanno fondi poichè appartenenti alle categorie più deboli: disoccupati, giovani, donne, esodati, immigrati, ex tossicodipendenti e in generale tutti coloro che possono essere tutelati solamente da un Ente pubblico che se ne occupi in un contesto di economia sociale di mercato. Solo un soggetto pubblico, infatti, può farsi carico di gestire efficacemente ed in modo disinteressato uno strumento che permette di trasformare migliaia di persone afferenti alle categorie sopra citate in contribuenti attivi.
Ciò avviene grazie alla sinergia di più soggetti – tra cui Enti pubblici, privati e terzo settore – che dirottano parte delle risorse pubbliche impiegate per il sostegno del reddito delle persone in difficoltà economica in azioni di solidarietà attiva, quale il microcredito.
E’ opportuno evidenziare due aspetti relativi alla natura ed alle attività dell’Ente: il primo attiene alla sua unicità relativamente al contesto nazionale e comunitario che non prevede altre istituzioni pubbliche con competenze e finalità analoghe. Il secondo riguarda il ruolo dell’Ente stesso quale centro di competenza nazionale e comunitario in materia di microcredito e microfinanza. Entrambe queste peculiarità si evincono chiaramente dal presente documento.
Altresì di sintomatica rilevanza è il ruolo dell’Ente evidenziato da parte del Ministero dello Sviluppo Economico all’interno dello Small Business Act, per le iniziative a sostegno delle PMI, come unico interlocutore in materia di microcredito e microfinanza nel panorama istituzionale italiano, nonché il coinvolgimento dell’Ente nel Tavolo Permanente PMI.
Nell’ottica di un’oculata politica di spending review si fa presente che il microcredito rappresenta uno dei pochi strumenti anticilici di autoimpiego. Ne è dimostrazione il fatto che l’Ente, a fronte di 3 milioni di risorse destinate al suo funzionamento spese nel triennio 2010-2012, sia stato in grado di assicurare al Sistema Italia, per lo sviluppo del microcredito, fondi a valere su progetti comunitari per un importo totale pari a tre volte la somma di cui sopra e costituire fondi di garanzia per oltre 9.500.000,00 euro. Incredibile registrare che, nonostante una performance istituzionale eccezionalmente virtuosa, il decreto spending review preveda la soppressione dell’Ente nazionale per il Microcredito!